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Parole contratte... Le risposte di Silvia Giambrone

In occasione della performance del 1 febbraio, che inaugura la prima personale dell'artista a Torino, abbiamo invitato Silvia Giambrone a giocare a Parole Contratte.
Ecco le sue risposte.


Spazio Ferramenta: L'anticonformismo è l'altra faccia del conformismo. Cosa caratterizza il tuo tempo e come ti relazioni con il pensiero dominante?
Silvia Giambrone: Non credo all'esistenza di una dialettica tra pensiero "dominante" e pensiero "alternativo" o peggio subalterno. Credo ci siano paradigmi di pensiero che diventano pratiche e discorsi più manifesti di altri. Quelli che mi interessano di più però sono quelli più sotterranei, che regolano i comportamenti più mimetici rispetto a quella cosa pensata e ripensata che chiamiamo realtà. Li trovo affascinanti perché ti portano sempre dove proprio "non pensavi", perché è sempre una sorpresa vedere come e quanto ci si lasci addomesticare (senza neppure sapere da chi) e quanto il pensiero (per come lo conosciamo) sia molto autoritario e poco autorevole. È la mia attitudine al mistero e alla sua appassionata, se non addirittura scabrosa, relazione con il sospetto.


SF: Il pensiero contemporaneo. Eppur si muove!
Nonostante la crisi, nonostante la politica, nonostante i tempi che corrono, nonostante… Ci segnali un’iniziativa, un’opera, una mostra che “crea pensiero”? Oppure consigliaci un libro appena pubblicato, un articolo recente, un film da vedere nelle sale.
S.G.: Vi riporto la frase di un gruppo di writers berlinesi che aveva riempito le strade con lo slogan: Vive la crise! Credo che sia interessante questo modo di interpretare la crisi come un momento per far uscire fuori quel che vuole e deve uscire, considerarne la portata di energia rigeneratrice, piuttosto che le sole conseguenze negative.


SF: Featuring.
Hai in mente il progetto ideale, ma ti serve un collaboratore con competenze diverse dalle tue. Con chi sceglieresti di lavorare?
S.G.:Una gemella omozigote, che mi mettesse quotidianamente davanti alla sublime realtà del fatto che lo specchio mente sempre. (Ma non ditelo a nessuno!)

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